Il virus herpes simplex (HSV) di tipo 1 è la principale causa di cecità da infezione nel mondo. La più frequente localizzazione oculare di infezione erpetica e’ quella corneale e viene definita cheratite erpetica dentritica o epiteliale.
parvis@tunnelstudios.com
Si tratta di una neoformazione oculare superficiale, esterna e rilevata di natura benigna che normalmente si forma in sede congiuntivale perilimbare nasale e/o temporale e si estende sulla superficie corneale; può interessare uno o entrambi gli occhi.
Si tratta di un’infezione o un’infiammazione del sacco lacrimale, solitamente associato a un’ostruzione del dotto naso-lacrimale. Può essere acuta o cronica e acquisita o congenita.
Si tratta di una vasculite infiammatoria sistemica di eziologia sconosciuta che colpisce pazienti anziani di età superiore ai 50 anni che può portare a gravi complicanze oculari
Si tratta di un’infiammazione cronica localizzata di tipo granulomatosa dovuta all’ostruzione di una ghiandola di meibomio più frequentemente a localizzazione palpebrale superiore. Si può presentare sotto forma di nodulo benigno autolimitante oppure di edema palpebrale dolente che induce astigmatismo corneale.
Si tratta di una malattia caratterizzata da un distacco sieroso maculare con o senza distacco dell’epitelio pigmentato retinico; questo distacco, solitamente, deriva da aree di perdita(leakage) avascolare a livello dell’epitelio pigmentato retinico.
La retinopatia diabetica è la più frequente complicanza legata al diabete; I maggiori fattori di rischio sono la durata della malattia diabetica, uno scarso controllo metabolico(glicemia) e la presenza di ipertensione arteriosa.
Si tratta di una sindrome relativamente frequente caratterizzato da un distacco recidivante dell’epitelio corneale a causa di un danno a carico della membrana basale epiteliale.
Si tratta di un disordine autoimmunitario di tipo cronico caratterizzato da un’infiammazione dei tessuti retrobulbari, che porta a un’accumulo di glucosaminoglicani (GAGs) e/o a un aumento del tessuto adiposo orbitario e quindi a un ispessimento del tessuto connettivo orbitario e dei muscoli extraoculari.
Sono delle crepe lineari a carico della membrana di bruch, che risulta essere, anomalamente, fragile e calcificata, e che si estendono radialmente in modo centrifugo a partire dall’area peripapillare.