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Esami diagnostici

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Approfondimento sui nostri esami diagnostici

Il Centro Oculistico Tedesco dispone di tutte le possibilità diagnostiche in campo oculistico, oltre ai servizi di ortottica, ipovisione e di oftalmologia pediatrica.

La Biomicroscopia a Ultrasuoni (UBM) è un esame diagnostico non invasivo, che utilizza una tecnica ultrasonica ad alta risoluzione e che generalmente si effettua su strutture del segmento anteriore che non possono essere visualizzate in altro modo. La Biomicroscopia a Ultrasuoni (UBM) è un’indagine particolarmente indicata e utile:
– in caso di cornee opache
– nel glaucoma (ad angolo stretto), in quanto consente la scansione dell’angolo camerulare
– nei soggetti sottoposti a chirurgia filtrante
– nella determinazione della posizione delle anse di una lente intraoculare (IOL)
– nelle misurazioni preoperatorie in caso di impianto di lenti fachiche per la miopia
– nella visualizzazione e misurazione dell’estensione dei tumori dell’iride e del corpo ciliare
– nella verifica delle alterazioni della porzione anteriore della sclera
– nello studio dei traumi oculari (dialisi iridee).
L’esame con il pentacam permette di effettuare un campionamento dell’intera superficie corneale ottenendo così delle immagini ad alta risoluzione. Per la topografia, a differenza del sistema del disco di Placido, il Pentacam misura 25000 punti per ogni scansione radiale includendo il centro della cornea. Inoltre è dotato del sistema Sceimpflug che fornisce un modo migliore per l’analisi della camera anteriore sia per interventi di cataratta, refrattivi e per uno screening generale.
Una delle più recenti tecniche diagnostiche adottata per molte patologie oculari è rappresentata dalla Tomografia a Coerenza Ottica o OCT. L’OCT, senza l’utilizzo di mezzi di contrasto, permette, attraverso l’uso di una son- da laser ad infrarossi innocua, di ricostruire l’anatomia della retina nella regione maculare. Un computer trasforma le informazioni ottenute in un’immagine su schermo consentendo una sorta di esame istologico “in vivo” della retina senza effettuare alcun prelievo anatomico sul paziente.
Consiste nel fotografare, con un apposita fotocamera computerizzata, la superficie più interna della cornea, che risulta tappezzata da una miriade di elementi detti cellule endoteliali; consente lo studio morfologico e morfometrico dell’endotelio. E’ fondamentale come esame preliminare in caso di chirurgia sul bulbo (cataratta, glaucoma, trapianto di cornea) o in chirurgia refrattiva. Nel caso di un trapianato di cornea è utile che venga effettuato sul lembo che deve essere trapiantato.
L’Ecografia Oculare B-SCAN è un esame diagnostico non invasivo, che fornisce un’immagine bi-dimensionale del bulbo oculare e dell’orbita e rappresenta l’esame di riferimento per la localizzazione e la configurazione delle lesioni a livello oculare e orbitale.
L’ ecobiometria oculare è un esame specifico preparatorio all’intervento di cataratta (opacità del cristallino spesso associata ad una riduzione o perdita della vista). Si tratta di un esame indolore e non pericoloso che dura qualche minuto. È un esame che misura la lunghezza del bulbo oculare. Utilizza gli ultrasuoni: quando copliscono l’occhio, gli ultrasuoni tornano indietro producendo come una eco e vengono rilevati dall’apparecchiatura, che li trasforma in immagini su di un monitor.
L’esame del campo visivo consiste nella misurazione della visione dello spazio che circonda l’occhio. Si utilizzano strumenti computerizzati, che presentano stimoli luminosi standardizzati, ed elaborano i risultati: Perimetro Humphrey con software GPA-2, fra i più avanzati per la diagnosi della progressione del danno. Costituisce l’esame di riferimento nel glaucoma. L’analisi di più esami nel tempo è fondamentale per identificare l’insorgenza e la velocità della progressione della malattia. Disponendo di un numero sufficiente di esami (almeno 5 esami del campo visivo in 3 anni) è possibile proiettare nel futuro il rischio di cecità. L’indice perimetrico più utilizzato è il Difetto Medio (MD). Ancora più utile è l’Indice VFI del programma GPA-2, espresso in percentuale. L’evoluzione del VFI è di grande aiuto per distinguere i soggetti a rischio di cecità, nei quali la terapia va tempestivamente adeguata, da quelli che hanno un deterioramento fisiologico del campo visivo. Perimetro a Duplicazione di Frequenza (FDT):
prima che sia riconoscibile il danno nella perimetria standard si devono perdere almeno il 30% delle fibre del nervo ottico. L’FDT, molto sensibile, può identificare il danno funzionale prima del campo visivo standard.
Il Test di Schirmer è un semplice test che permette di quantificare la secrezione lacrimale basale, che risulta diminuita in alcune patologie (LES, Artrite reumatoide, S. di Sjogren) o per cause iatrogene legate all’assunzione di farmaci. Si esegue posizionando due striscioline di carta bibula millimetrate nel fornice congiuntivale e si attende alcuni minuti (5 min.). Al termine si misura la porzione di strisciolina inumidita: sotto un certo valore (10 mm.) si definisce l’occhio come secco, per cui bisogna ricorrere a terapia sostitutiva.
E’ un esame che serve a valutare la presenza di diplopia (sdoppiamento della visione determinato da una differente capacità di focalizzazione degli occhi). Lo schermo di Hess completa la visita ortottica (l’ortottica studia le irregolarità degli occhi e, più in generale, dell’apparato visivo), qualora siano rilevate anomalie della motilità degli occhi. Nel caso dello strabismo (difetto della vista per cui l’asse visivo di un occhio devia verso l’esterno o l’interno, mentre l’altro occhio fissa normalmente gli oggetti), si determinano l’entità della deviazione e, soprattutto, lo stato dei muscoli interessati dal problema. E’ un esame semplice, indolore e di breve durata, eseguito adoperando pile rosse e verdi che proiettano luci da posizionare in appositi punti su uno schermo quadrato.
Keratograph® 5M è un topografo corneale avanzato con un cheratometro integrato e una camera a colori in grado di ottenere immagini ottimali. Tra le caratteristiche uniche troviamo l’esame delle ghiandole di Meibomio, tempo di rottura del film lacrimale non invasivo, misurazione dell’altezza dei menischi lacrimali e valutazione dello strato lipidico.
Il microscopio endoteliale è una tecnologia utilizzata in oftalmologia che permette di stabilire il numero e la vitalità di un sottile strato di cellule della cornea (la struttura trasparente dell’occhio) che è definito endotelio. Per mantenere la trasparenza corneale è necessaria l’integrità di questo strato di cellule che se danneggiato non si riproduce. L’esame è assolutamente indolore, non c’è contatto con il bulbo oculare e tutto si risolve in una fotografia. L’esame dura qualche minuto ed è necessaria la collaborazione del paziente che deve fissare una mira presente nello strumento.